lunedì 15 dicembre 2014

Contro la futura guerra

Da tempo avevo promesso un articolo sul pericolo tangibile di un nuovo conflitto mondiale. Finalmente è arrivato, sotto forma di lettera alla stampa locale che mi accingo ad inviare. Per comodità ne taglio una parte, riportando solo la sezione che interessa allo scopo.



È necessaria una premessa: non sottoporrò a nuova critica i dati riguardanti le spese militari. L’unica cosa da notare è che un aumento delle spese militari è comune, ora, a quasi tutti i Paesi del mondo, fatto che riporta alla memoria i più cupi periodi della nostra storia recente. Detto questo voglio allargare la riflessione riportando due informazioni che sono state taciute (volutamente) dai mass-media nazionali. Il primo fatto risale a qualche giorno fa, precisamente al 5 dicembre. In quella data la Camera dei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti ha votato una risoluzione che permetterà a Barack Obama di dichiarare guerra alla Federazione Russa. Questo fatto è di una gravità inaudita e dovrebbe far capire a tutti il livello di follia raggiunto dagli Stati Uniti d’America. L’Impero è totalmente in declino, ma l’oligarchia finanziaria al potere non vuole accettare la cosa. Mentre a livello interno si dedicano alla più violenta repressione di qualsiasi forma di dissenso, a livello esterno questi rappresentanti di quello che una volta fu, per breve tempo, gendarme dell’Occidente e del mondo tentano in tutti i modi di frenare la loro inevitabile caduta e tentano, inoltre, di rallentare l’avanzata del blocco emergente rappresentato dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). È evidente che il principale avversario dell’egemonia statunitense è proprio il colosso russo che, per questo, è stato completamente accerchiato dalle basi della NATO ed è stato colpito con delle sanzioni economiche che avrebbero dovuto distruggerne l’economia, ma che hanno finito per colpire maggiormente l’economia occidentale, tant’è che la Russia, nonostante il crollo (voluto dall’Occidente) del crollo del petrolio e nonostante la svalutazione del rublo, ha presentato, di recente, un surplus di bilancio pari a 20 miliardi di dollari in più rispetto a quanto pianificato.
Tutto questo, dicevamo, non è bastato e così gli Stati Uniti hanno deciso di votare la risoluzione citata poco sopra. Tuttavia gli USA non si sono limitati a quello. Il 12 dicembre è arrivata la notizia che il Pentagono ha ordinato il trasferimento di nuovi missili nucleari in Europa. Questo aumento delle forze nucleari in Europa, unito al voto della risoluzione, dovrebbe farci riflettere seriamente. Il mondo pare essere di nuovo sull’orlo di un conflitto mondiale. Qualora questo conflitto scoppiasse le conseguenze potrebbero essere terribili e si potrebbe arrivare, addirittura, alla distruzione totale dell’umanità e del pianeta stesso. Ricordiamo che lo scoppio di 300 bombe atomiche provocherebbe la morte immediata di 200 milioni di persone, un crollo delle temperature fino a 30 gradi, una totale distruzione dell’agricoltura, la diminuzione del 16% dell’ozono, l’estinzione di diverse piante e animali, tempeste di fuoco difficilmente controllabili. Insomma, causerebbero davvero l’estinzione di ogni specie vivente e la distruzione del pianeta. Ricordiamo, inoltre, che le testate nucleari di Stati Uniti, Russia, Cina, Inghilterra e Francia ammontano a 17.000, cui vanno sommate quelle di altri Paesi dotati di arsenale atomico. Il rischio è, quindi, tangibile. L’unico modo per evitare la guerra è cacciare l’oligarchia finanziaria che ci governa e che ci vuole portare dentro un conflitto che causerebbe solo la distruzione totale di ogni forma di vita. La decisione, quindi, è unicamente nostra: seguiremo questa banda di folli banditi o, finalmente, li cacceremo?

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