giovedì 4 dicembre 2014

L'Europa fascista

Come promesso nel primo post ecco una breve riflessione su un avvenimento che ritengo tanto illuminante quanto inquietante. Non è articolo inedito, è già apparso sul sito del Movimento R-evoluzione.




Da diverso tempo sosteniamo che l’Unione Europea è una istituzione antidemocratica e fascista. Non fascista nel senso tradizionale del termine, nel senso che gli analisti borghesi danno a questo movimento politico, ma fascista secondo la definizione emersa durante il VII Congresso dell’Internazionale Comunista. Il processo, ovviamente, non è ancora concluso, ma è di certo iniziato ed è a buon punto. Inutile ripetere di nuovo i dati che portiamo a sostegno della nostra tesi, basta scorrere il sito per ritrovare tutti gli articoli precedenti (soprattutto si consiglia la lettura o rilettura degli articoli di analisi generale sull’Europa e di analisi sulla situazione ucraina). Un’ulteriore prova viene dal comportamento tenuto dall’Unione Europea durante la seduta plenaria dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite del 21 novembre 2014. Riassumiamo brevemente i fatti. Durante l’appena ricordata riunione dell’ONU viene messa ai voti una risoluzione proposta dal rappresentante della Federazione Russa.
Tale risoluzione mira a (e traduciamo dal testo originale che si può comodamente consultare sul sito delle Nazioni Unite) “combattere la glorificazione del nazismo, del neo-nazismo e di altre pratiche che contribuiscono a fomentare forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranze correlate”. Notiamo, per inciso, la valenza tattica di questa risoluzione, che tende una trappola alle “democratiche” nazioni occidentali. Trappola in cui i Governi oligarchici europei sono caduti in pieno. Tornando in tema: quale è stato il destino di questa risoluzione? Essa, fortunatamente, è passata con 115 voti favorevoli, 3 voti contrari e 55 astenuti. Dicevamo prima che i Governi occidentali sono caduti nell’abile trappola tesa dalla Russia. Ciò è assolutamente vero. Infatti sia le tre nazioni contrarie, sia le cinquantacinque nazioni astenute, fanno parte del campo euro-atlantico e dei relativi satelliti. Ma, come si suol dire, facciamo i nomi dei colpevoli:

CONTRARI

-          Canada (che tremendo colpo al cuore per tutta la sinistra radical-chic e buonista che vede nel Canada un baluardo della democrazia, della civiltà, del politicamente corretto)
-          Stati Uniti (e cosa aspettarsi da un Paese governato da un regime militare che ha finanziato e finanzia la feccia dell’umanità per i propri interessi?)
-          Ucraina (la Giunta fascista di Kiev poteva fare altrimenti? Evidentemente è troppo impegnata ad urlare “Sieg Heil!” ad ogni ordine del blocco euro-atlantico)

ASTENUTI

-          Albania
-          Andorra (i cui principi sono il Presidente della Repubblica francese ed un rappresentante del Vaticano..amen!)
-          Australia
-          Austria
-          Belgio
-          Belize
-          Bosnia-Erzegovina
-          Bulgaria
-          Ciad
-          Croazia
-          Cipro
-          Repubblica Ceca
-          Repubblica Democratica del Congo
-          Danimarca
-          Estonia
-          Finlandia (altro colpo al cuore per i radical-chic e la loro incrollabile fede nell’avanguardia scandinava)
-          Francia
-          Gabon
-          Georgia
-          Germania
-          Grecia
-          Ungheria
-          Islanda (ennesimo colpo al cuore per i radical-chic, affezionati alla “rivoluzione” islandese)
-          Irlanda
-          Italia
-          Giappone
-          Lettonia
-          Libia (gli effetti della “rivoluzione democratica”)
-          Liechtenstein
-          Lituania
-          Lussemburgo
-          Mali
-          Malta
-          Isole Marshall
-          Monaco
-          Montenegro
-          Olanda
-          Nuova Zelanda
-          Norvegia (qualcuno abbia pietà per i radical-chic!)
-          Panama
-          Polonia
-          Portogallo
-          Repubblica di Corea
-          Moldavia
-          Romania
-          Samoa
-          San Marino
-          Slovacchia
-          Slovenia
-          Isole Salomone
-          Somalia
-          Sudan del sud
-          Spagna
-          Svezia (poveri radical-chic!)
-          Svizzera (che è neutrale ad intermittenza)
-          Macedonia
-          Turchia
-          Yemen
-          Zambia

Ci scusiamo per l’elenco tremendamente (e tristemente) lungo, ma è bene sapere per esteso quali sono le nazioni che rifiutano di condannare il fascismo o, addirittura, lo sostengono apertamente.
Con questo voto, con un semplice e banale voto, vengono confermate tutte le teorie che propagandiamo da anni, il capitalismo occidentale in crisi getta la maschera e rivela il suo vero volto. Un gruppo più sfacciato di nazioni (cioè Canada, Stati Uniti e Ucraina) sostengono apertamente il fascismo, rifiutandosi di condannarlo e combatterlo. Un altro gruppo più ipocrita pensa di cavarsela astenendosi. Ma, in certi casi, l’astensione equivale ad una precisa scelta di campo. Non ci si può astenere dalla condanna del fascismo. O si è col fascismo o si è contro il fascismo. L’Unione Europea, astenendosi, ha deciso di mettersi dalla parte del fascismo. Ha deciso di rivelare pubblicamente che l’oligarchia che ci governa (quella stessa oligarchia che vuole cancellare le Costituzioni democratiche, che toglie sovranità agli Stati europei, che opprime i popoli) è fascista. Non solo è caduta nella trappola di Putin, ma ammesso spontaneamente tutte le colpe che, da anni, le imputiamo.
Le ultime parole di questo articolo vogliamo rivolgerle a tutti i “democratici”, a tutti gli “antifascisti” che si ostinano a sostenere Renzi ed il Partito Democratico. Rileggete la Costituzione, rileggete le leggi italiane e le parole di condanna al fascismo. E ricordate che il Governo italiano si è astenuto dal condannare quella ideologia che per più di vent’anni ha oppresso il nostro Paese. Ricordate che, con l’astensione, il Governo italiano si è di fatto messo a fianco dei fascisti che, dopotutto, rappresenta. E, per una volta, meditate…

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